I mercanti nel tempio? Io sono "tempio di Dio". Devo occuparmi prima dei mercati e compromessi in me. Poi penso alla Chiesa e agli altri (domenica)
Rifiutato, incompreso, deriso, perseguitato, Gesù non rinuncia. Oggi i credenti in Cristo devono essere PROFEZIA nel mondo. Nonostante tutto (lunedì)
Perdonare di cuore è l'unico modo di costruire la pace. E per un cristiano è un comando di Gesù (martedì)
Fedeli alla Legge e ai Profeti, dice Gesù: il rischio è esserlo solo a una loro interpretazione e a qualche nostro personale adattamento (mercoledì)
Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde, dice Gesù. Tempo di scelte profetiche: sempre dalla parte dei poveri (giovedì)
Con tutto il cuore, con tutta l'intelligenza, con tutta la forza: Dio non vuole che faccia delle cose x lui. Vuole me, x donarmi la sua Vita (venerdì)
Non bisogna aver paura di sbagliare o di quelli che sbagliano, ma di aver sempre ragione e di quelli che pensano di essere perfetti (sabato).
quasi un diario di viaggio, come chi pur non essendo mai a casa, si sente sempre accolto
AVVISO Iai NAVIGANTI
A breve il blog sarà trasferito su www.appuntidiunpellegrino.it
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sabato 17 marzo 2012
domenica 11 marzo 2012
TWITTERomelie di Quaresima 2
Affaticato dalla vita in salita, proprio su quel monte, improvviso il volto splendente di una vita nuova possibile. Dalla paura allo stupore (domenica).
«Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate, non condannate, perdonate. Date e vi sarà dato» (lunedì).
Salire sulle cattedre e amare la popolarità come scribi e farisei non è solo cosa da preti. Agisci con semplicità e scegli la piccolezza! (martedì).
Piaccia o no. Dio ha rifiutato gli strumenti del potere, per abbracciare la croce, segno dell'amore più grande. Il mondo si cambia così! (mercoledì).
Il Vangelo: invece di perder tempo a convincere gli altri sulle sue verità, vivilo! Se sei felice, invece che brontolone, sarai + credibile (giovedì).
La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d'angolo; e la cattolicità sia sempre un abbraccio, non una separazione (venerdì).
Il vangelo chiede autenticità. I farisei di oggi continuano a fingere e giudicare, ma la felicità sta nel riconoscersi piccoli e amati (sabato).
La conversione: dalla paura allo STUPORE, dal giudizio alla MISERICORDIA, dalla presunzione alla SEMPLICITÀ, dal potere all'AMORE, dalla mormorazione alla GIOIA, dall'ipocrisia alla COERENZA, dalla banalità alla PROFEZIA!
«Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate, non condannate, perdonate. Date e vi sarà dato» (lunedì).
Salire sulle cattedre e amare la popolarità come scribi e farisei non è solo cosa da preti. Agisci con semplicità e scegli la piccolezza! (martedì).
Piaccia o no. Dio ha rifiutato gli strumenti del potere, per abbracciare la croce, segno dell'amore più grande. Il mondo si cambia così! (mercoledì).
Il Vangelo: invece di perder tempo a convincere gli altri sulle sue verità, vivilo! Se sei felice, invece che brontolone, sarai + credibile (giovedì).
La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d'angolo; e la cattolicità sia sempre un abbraccio, non una separazione (venerdì).
Il vangelo chiede autenticità. I farisei di oggi continuano a fingere e giudicare, ma la felicità sta nel riconoscersi piccoli e amati (sabato).
giovedì 8 marzo 2012
Pausa quaresimale
Il chiostro dell'eremo San Girolamo INFO
Carissimi amici,
fino a domenica sarò a Spello, presso l'eremo San Girolamo, a condividere alcune giornate di spiritualita con alcuni educatori dell'ACR. Per questo non aggiornerò il blog in questo tempo, dedicato al silenzio e all'incontro gioioso con la Parola di Dio e con i fratelli. Vi prometto però di tornare lunedì con una sorpresina. In questi giorni vi lascio con le parole di Charles de Foucauld, che ancora oggi risuonano tra queste mura.
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Padre mio, io mi abbandono a Te fa di me ciò che ti piace;
qualunque cosa tu faccia di me, ti ringrazio.
Sono pronto a tutto, accetto tutto, purché la tua volontà
si compia in me ed in tutte le tue creature;
non desidero niente altro, mio Dio.
Rimetto la mia anima nelle tue mani, te la dono, mio Dio,
con tutto l’amore del mio cuore, perché ti amo.
Ed è per me una esigenza d’amore Il donarmi,
il rimettermi nelle tue mani,
senza misura, con una confidenza infinita,
perché tu sei il Padre mio.
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Quaresima
giovedì 1 marzo 2012
Chi cerca trova
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto.La verità della fede non sta nel sapere cosa chiedere, ma nel sapere che c'è un Padre a cui affidarsi totalmente, anche senza chiedere nulla. Perché dà solo cose buone ai suoi figli.
Chi di voi, al figlio che gli chiede un pane, darà una pietra? E se gli chiede un pesce, gli darà una serpe? Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele chiedono!
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti» (vangelo secondo Matteo 7,7-12)
domenica 26 febbraio 2012
Lo Spirito che ti getta fuori
E subito lo Spirito lo sospinse nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.
Non è questione di qualche giorno. Quel numero quaranta esprime il tempo di tutta un’esistenza! Questo tale Gesù è spinto dallo Spirito a trascorrere la sua intera esistenza umana fuori dalla sua divina sicurezza. Nel deserto, che è il terreno ambiguo della vita e della morte, della libertà e della tentazione. Il luogo del passaggio necessario, ma non secondo tempi pianificati.
Dunque, una condivisione annunciata e vissuta nella realtà storica delle ambiguità e delle contradizioni, delle paure e delle speranze, della felicità e delle ferite dolorose. Sembra davvero che sia l’immagine fedele e originale di quell’impasto di terra sporca e soffio divino, che è l’umanità, la storia, la mia vita. La condivisione del rischio di essere liberi e della responsabilità di essere amati.
Nei giorni tristi in cui nessuno sa più cosa fare, Gesù condivide ogni domanda e tutte le incertezze.
Come faccio la volontà del Padre? Come realizzo il Regno di Dio? Come rimango fedele alla missione ricevuta? Sono le domande di tutta la sua vita e di ogni suo agire nel mondo, in una lotta quotidiana contro la tentazione di realizzare la sua missione in modo più efficace e comodo, della solidarietà con i peccatori. Egli non sceglie le scorciatoie e le giustificazioni.
E se confondesse la realizzazione del Regno con quella del proprio Io? Come quando, dopo una giornata faticosa ma esaltante tutti lo cercavano (Mc 1,35) per i prodigi compiuti? No. Se ne va altrove.
E se scegliesse il potere e i mezzi di questo mondo per salvare tutti? Sarebbe sbagliato? Quando volevano farlo re per aver sfamato le folle (Mc 6,45), se ne va un’altra volta. Perché ha scelto le armi della debolezza e della povertà.
E se invece di lasciarsi plasmare dalla volontà del Padre inducesse il Padre a piegarsi alla sua? Nell’orto degli ulivi la lotta definitiva (cfr. Mc 14,32ss). Insieme alla Croce abbraccia totalmente una volontà non sua.
Chi è dunque questo tale Gesù, che ogni giorno, come me è chiamato a scegliere nella verità e nella libertà? Come me. Ogni giorno. Il desiderio di verità, la responsabilità della giustizia e la paura del fallimento e dell’errore.
Solo attraversando il terreno ambiguo di ogni libertà e di ogni tentazione, Gesù può ristabilire la giustizia e riaprire la via della liberazione. Il primo passo verso la terra promessa della felicità.
Oggi, nel deserto della nostra vita, sperimenteremo anche noi il fallimento, la tentazione, la caduta e persino il pericolo della morte, ma non sperimenteremo mai più la solitudine. Dio sta con noi. Infatti «...non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze: egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato» (Eb 4,15).
Solidale con me. Non esecutore di un copione già scritto. Cioè senza sconti nella tentazione, senza comodità nell’essere libero.
Come faccio la volontà del Padre? Come realizzo il Regno di Dio? Come rimango fedele alla missione ricevuta? Sono le domande di tutta la sua vita e di ogni suo agire nel mondo, in una lotta quotidiana contro la tentazione di realizzare la sua missione in modo più efficace e comodo, della solidarietà con i peccatori. Egli non sceglie le scorciatoie e le giustificazioni.
E se confondesse la realizzazione del Regno con quella del proprio Io? Come quando, dopo una giornata faticosa ma esaltante tutti lo cercavano (Mc 1,35) per i prodigi compiuti? No. Se ne va altrove.
E se scegliesse il potere e i mezzi di questo mondo per salvare tutti? Sarebbe sbagliato? Quando volevano farlo re per aver sfamato le folle (Mc 6,45), se ne va un’altra volta. Perché ha scelto le armi della debolezza e della povertà.
E se invece di lasciarsi plasmare dalla volontà del Padre inducesse il Padre a piegarsi alla sua? Nell’orto degli ulivi la lotta definitiva (cfr. Mc 14,32ss). Insieme alla Croce abbraccia totalmente una volontà non sua.
Chi è dunque questo tale Gesù, che ogni giorno, come me è chiamato a scegliere nella verità e nella libertà? Come me. Ogni giorno. Il desiderio di verità, la responsabilità della giustizia e la paura del fallimento e dell’errore.
Solo attraversando il terreno ambiguo di ogni libertà e di ogni tentazione, Gesù può ristabilire la giustizia e riaprire la via della liberazione. Il primo passo verso la terra promessa della felicità.
Oggi, nel deserto della nostra vita, sperimenteremo anche noi il fallimento, la tentazione, la caduta e persino il pericolo della morte, ma non sperimenteremo mai più la solitudine. Dio sta con noi. Infatti «...non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze: egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato» (Eb 4,15).
Solidale con me. Non esecutore di un copione già scritto. Cioè senza sconti nella tentazione, senza comodità nell’essere libero.
sabato 25 febbraio 2012
Le TWITTERomelie di Quaresima
Mentre siamo impegnati nelle nostre penitenze, l'annuncio di una vita nuova possibile: Ritornate a me con tutto il cuore! Buona Quaresima! (Mercoledì delle Ceneri)
"Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua". Scegli ora chi seguire! Non domani. (Giovedì dopo le Ceneri)
"Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua". Scegli ora chi seguire! Non domani. (Giovedì dopo le Ceneri)
«Possono gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro?» Non sono credibili i credenti bigotti, tristi e lamentosi. (Venerdì dopo le Ceneri)
Gesù che sta con i peccatori e le prostitute, non con gli scribi e i farisei: oggi troppi cristiani (presunti) giudicano. Invece di amare. (Sabato dopo le Ceneri)
In questo primo tratto di quaresima, il Signore mi ha detto che è possibile una vita nuova, che è disposto a RICOMINCIARE con me OGGI. Per questo OGGI vivo nella gioia e per questo RICOMINCIARE, invece di giudicare gli altri, comincio ad amarli. Perché il Signore ha fatto così con me. E inizia la prima settimana di Quaresima!
In questo primo tratto di quaresima, il Signore mi ha detto che è possibile una vita nuova, che è disposto a RICOMINCIARE con me OGGI. Per questo OGGI vivo nella gioia e per questo RICOMINCIARE, invece di giudicare gli altri, comincio ad amarli. Perché il Signore ha fatto così con me. E inizia la prima settimana di Quaresima!
venerdì 24 febbraio 2012
mercoledì 22 febbraio 2012
Lasciati riCOMINCIARE
E puntuale dopo carnevale arriva anche la Quaresima. Come ogni anno da anni. E la prima constatazione che emerge? Sono sempre uguale. Lo stesso dello scorso anno. O perché continuo a riconoscermi incapace di uscire libero dalle lusinghe del peccato. O perché mi ostino a pensare di esserne esente, nella piacevole illusione di essere sempre nel giusto e nelle verità. Oppure perché faccio finta: cioè riconosco ogni mia colpa, ma le nascondo anche a me stesso, oltre che agli altri, poiché non ne verrò mai fuori.
Sono lo stesso dello scorso anno. Che avevo deciso di pregare di più, di confessarmi più spesso, di essere più buono con gli altri, o anche solo di evitare i dolcetti o bere un caffè in meno. E sono sicuro che anche quest’anno arriverò a conclusione dell’itinerario quaresimale con il lungo elenco delle buone intenzioni a cui non ho tenuto fede, o dei “fioretti” dimenticati. Come ogni anno. Aumenta il prezzo della benzina, lo spread, il rating va su e giù. Io rimango sempre lo stesso. Il mio cuore ormai insensibile ad ogni proposito di bene. Tanto non cambia nulla. Vorrei dire altro, ma questa è la realtà.
In questa realtà però mi raggiunge la parola del profeta:
Così dice il Signore: "Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti. Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore, vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso, lento all’ira, di grande amore, pronto a ravvedersi riguardo al male". Chissà che non cambi e si ravveda e lasci dietro di sé una benedizione?”.
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