Dal Carcere, 22 dicembre 1944
Carissimi genitori, parenti e amici tutti,
devo comunicarvi una brutta notizia. Io e Candido, tutt'e due, siamo stati condannati a morte. Fatevi coraggio, noi siamo innocenti. Ci hanno condannati solo perché siamo partigiani. Io sono sempre vicino a voi.
Dopo tante vitacce, in montagna, dover morir così... Ma, in Paradiso, sarò vicino a mio fratello, con la nonna, e pregherò per tutti voi. Vi sarò sempre vicino, vicino a te, caro papà, vicino a te, mammina.
Vado alla morte tranquillo assistito dal Cappellano delle Carceri che, a momenti, deve portarmi la Comunione. Andate poi da lui, vi dirà dove mi avranno seppellito. Pregate per me. Vi chiedo perdono, se vi ho dato dei dispiaceri.
Dietro il quadro della Madonna, nella mia stanza, troverete un po' di denaro. Prendetelo e fate dire una Messa per me. la mia roba, datela ai poveri del paese. Salutatemi il Parroco ed il Teologo, e dite loro che preghino per me. Voi fatevi coraggio. Non mettetevi in pena per me. Sono in Cielo e pregherò per voi. Termino con mandarvi tanti baci e tanti auguri di buon Natale. Io lo passerò in Cielo. Arrivederci in Paradiso.
Vostro figlio Armando
Viva l'Italia! Viva gli Alpini!
Ascoltami, o Dio!
RispondiEliminaAscoltami, o Dio! M'avevano detto che tu non esistevi ed io, come un idiota, ci avevo creduto. Ma l'altra sera, dal fondo della buca di una bomba, ho veduto il tuo cielo. All'improvviso mi sono reso conto che m'avevano detto una menzogna. Se mi fossi preso la briga di guardare bene le cose che hai fatto tu, avrei capito subito che quei tali si rifiutavano di chiamare gatto un gatto. Strano che sia stato necessario ch'io venissi in questo inferno per avere il tempo di vedere il tuo volto! Io ti amo terribilmente... ecco quello che voglio che tu sappia. Ci sarà tra poco una battaglia spaventosa. Chissà? Può darsi che io arrivi da te questa sera stessa. Non siamo stati buoni compagni fino ad ora e io mi domando, mio Dio, se tu mi aspetterai sulla porta. Guarda: ecco come piango! Proprio io, mettermi a frignare! Ah, se ti avessi conosciuto prima Andiamo! Bisogna che io parta. Che cosa buffa: dopo che ti ho incontrato non ho più paura di morire. Arrivederci!
( Preghiera trovata nello zaino di un soldato morto nel 1944 durante la battaglia di Montecassino).